Un amico che ama viaggiare mi ha parlato di un paese chiamato Urania in cui afferma di essere stato recentemente. In questo paese, dice lui, si racconta che la pubblica opinione sia dominata da una strana casta di personaggi che tutti chiamano i Censori Tonanti. Non si sa bene cosa facciano queste persone, nella vita, oltre che naturalmente fare i Censori Tonanti, cioè proclamare i loro giudizi apodittici su tutto ciò che gli passa per la testa, persone, cose, animali, lettere e testamenti, dall'alto di torri cilindriche di colore grigio scuro. Per la proclamazione, usano grandi megafoni dorati che ricevono in dotazione quando sono ammessi nella casta. In genere proclamano al mattino, ma se serve, fanno anche gli straordinari, pomeriggio e sera.
La cosa curiosa è che tutti i membri della casta hanno un'età dai cinquantacinque anni in su. Non si sa bene come mai. Pare che, a quelli che hanno meno di cinquantacinque anni e fanno richiesta per avere in prestito per qualche minuto un megafono e poter dire qualcosa anche loro, venga in genere rivolta questa domanda: "Dove hai passato gli ultimi venti anni, e perché?". Pare che, agli sconsiderati che rispondono cose tipo "Ad Urania, naturalmente, perché credevo fosse giusto fare qualcosa per il mio paese" venga risposto più o meno così: "A Urania?? Come?? Cacciate subito questo pezzente!", e venga loro sbattuta in faccia la porta senza tanti complimenti. Se invece si risponde qualcosa come "Ho passato la maggior parte degli ultimi vent'anni nel Paese della Maga Circe perché sapevo che Urania fa schifo e lì ho trovato gloria ed onori", allora in genere pare si ottenga il permesso di usare sporadicamente il megafono e si venga ammessi alla lista d'attesa per diventare Censori Tonanti (prima, dicono che le regole di ammissione fossero diverse), ammesso che si sia disposti a rimanere in prova fino al raggiungimento della fatidica soglia di età e ci si impegni fin da subito ad assumere il tono di voce tipico delle proclamazioni dei Censori Tonanti in carica.
A questo punto, pare che quelli che erano rimasti ad Urania per gli ultimi vent'anni abbiano mangiato la foglia e abbiano cominciato a proporsi pubblicamente di andarsene anche loro nel Paese della Maga Circe o in qualche altro bel paese vicino, e abbiano oltretutto iniziato a consigliare ai giovani di non ripetere il loro errore e di andarsene subito, finché si è ancora in tempo utile. Apriti cielo! Sembra che i Censori Tonanti (alcuni dei quali, a quanto dicono, nemmeno ci vivono, ad Urania) si siano arrabbiati moltissimo. Come ci si può permettere di sconsigliare i giovani, i nostri virgulti, dal rimanere ad Urania? Ad Urania, argomentano i Censori Tonanti tuonando dentro i loro megafoni dorati, per i giovani c'è un sacco di posto. Loro, i Censori, infatti, che sono tutti ottimi padri di famiglia, ai loro figli hanno già provveduto da tempo. Certo, non tutti in futuro potranno ereditare il posto del padre e diventare a loro volta Censori Tonanti, ma ci sono tanti altri bei mestieri, ben remunerati, ai quali farli dedicare dopo averli opportunamente introdotti ai pari grado delle rispettive caste: i Pettinatori di Bambole, i Divoratori di Cadaveri su Commissione, gli Approvvigionatori di Carne Fresca, i Venditori di Uova Marce di Giornata, i Nettatori Multiuso, e tante altre. Quindi, di fronte a tanta bella gioventù felicemente operosa, come si fa a dire che ad Urania non c'è posto per i giovani?
Questo, mi racconta il mio amico. Non so che ne pensate voi, ma secondo me il mio amico mi ha detto un sacco di balle. Dài, mica può esistere, un paese così. Deve essersi ispirato a qualche pagina poco conosciuta di Samuel Johnson.
bella favola, si avvicina allo stile di buzzati, scriviamo un bel libretto di racconti, tipo collettivo di scrittori, titolo, la realtà immobile..
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